CinemItalia Curiosità: ‘Emilia Perez’ dai sogni di gloria alla parodia passando per le polemiche

di Maria Antonella Pratali

“Emilia Pérez” è un film musicale e drammatico in lingua spagnola, diretto dal francese Jacques
Audiard. La pellicola, che affronta il tema del transgender mescolando thriller, musical e critica
sociale, ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali sia per la trama audace che per il buon
livello della recitazione.
La protagonista, Karla Sofía Gascón, si è aggiudicata il Premio per la Miglior Attrice al Festival di
Cannes 2024 ed è stata nominata come Miglior Attrice al 97° Academy Awards, diventando la
prima donna trans a ricevere questa nomination. Nel discorso di ringraziamento ha affermato, tra
l’altro: “potete imprigionarci, potete picchiarci, ma non potrete cancellare la nostra esistenza e la
nostra identità. (…) Io sono quella che sono e non chi volete che io sia”. Alla faccia di Trump e della
sua dichiarazione secondo cui esistono solo due generi: il maschile e il femminile.
Arrivano ben tredici nomination agli Oscar. Poi le polemiche.
Cosa è successo?
La giornalista canadese Sarah Hagi ha fatto qualche ricerca sul passato social di Karla Sofía Gascón
e, guarda un po’, ha trovato commenti islamofobi e razzisti dell’attrice su Twitter, oggi X. Dopo le
rivelazioni imbarazzanti, Gascón ha chiuso il suo account su X e ha fatto del suo meglio per
rimediare al danno d’immagine. Ma niente ha potuto cancellare l’alone di ipocrisia che permane
attorno a una figura che vuole rappresentare valori progressisti, e che contemporaneamente
esprime pensieri reazionari.
Di conseguenza, in un primo momento il regista ha preso le distanze dall’attrice e Netflix ha deciso
di escludere la pellicola dalla campagna promozionale per l’assegnazione dei vari premi.
Gascòn ha optato per il silenzio mediatico per non alimentare le polemiche.
Recentemente il film si è aggiudicato il Primo Premio come Miglior Film in Lingua Straniera ai
BAFTA 2025. Durante la cerimonia il regista Audiard si è riavvicinato alla protagonista, esprimendo
orgoglio per la loro collaborazione, e anche Netflix ha ammorbidito la sua posizione.
Permangono le 13 nomination agli Oscar, ma le vicende potrebbero influire negativamente
sull’assegnazione.
Come se non bastasse, lo scorso gennaio la regista messicana transgender Camila Aurora
González, che si sente mal rappresentata dal personaggio di Emilia Pérez, pubblica su YouTube il
cortometraggio “Johanne Sacreblu”, una parodia critica di “Emilia Pérez”, raggiungendo in pochi
giorni 1,5 milioni di visualizzazioni. Ottiene tanto successo che dal 14 febbraio è possibile vederlo
anche nei cinema messicani. https://www.youtube.com/watch?v=iLT4v3mkrvk
Girato con un budget di circa 1.700 dollari, il corto utilizza cliché associati alla cultura francese per
evidenziare l’assurdità degli stereotipi culturali rappresentati in “Emilia Pérez”.
In sostanza, “Johanne Sacreblu” è una risposta critica, attraverso l’umorismo e la satira, a quella
che la regista Camila Aurora González ritiene una rappresentazione inesatta, superficiale e
stereotipata sia della cultura messicana che del mondo LGBTQ+.
In attesa dell’assegnazione degli Oscar vale la pena di vedere entrambi, secondo il vecchio detto
che, per criticare, occorre prima conoscere.

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