Era nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, ma amò Camogli, città da cui ricevette la “cittadinanza onoraria”
È morto a 94 anni, il fotografo icona dei grandi reportage Gianni Berengo Gardin. Ebbe sempre a cuore le persone e per tutta la carriera ha catturato il “sociale” nei suoi scatti. E guai a chiamarlo artista. “Non ci tengo a passare per artista, l’impegno stesso del fotografo non dovrebbe essere artistico, ma civile”, aveva dichiarato in un’intervista. Tra i suoi lavori più noti, spicca il reportage sui manicomi italiani. Lavorò con le più importanti testate italiane ed estere, con il Touring Club Italiano e con l’Istituto Geografico De Agostini. Nella sua vita ha ottenuto svariati premi e riconoscimenti.
Era nato a Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova, il 10 ottobre 1930, ma frequentava assiduamente Camogli, città che ha amato intensamente e nella quale fu insignito della “cittadinanza onoraria” dall’allora Sindaco Francesco Olivari. Proveniva da una famiglia veneziana. E proprio nel capoluogo Veneto trascorse l’infanzia e studiò. “Sono nato in Liguria solo perché mia madre dirigeva l’Hotel Imperiale di Santa Margherita”, aveva spiegato.
Nella foto: Gianni Berengo Gardin riceve la “cittadinanza onoraria” di Camogli dall’allora Sindaco Francesco Olivari. Accanto al Sindaco il Prof. Silvio Ferrari.