CINEMA.VENEZIA82 – Sezione Orizzonti : “LATE FAME”

82^ Mostra del Cinema di Venezia (27/8 – 6/9)

di Maria Antonella Pratali

Il regista e critico Kent Jones porta sullo schermo la vita di un uomo come tanti, un postino che vive nella New York lontana dalle immagini patinate, fatta di quartieri laterali, interni domestici, partite al biliardo e caffè pieni di chiacchiere.
Il regista si lascia ispirare dalla novella Später Ruhm (Fama tardiva), che Arthur Schnitzler scrisse intorno al 1895 e che fu rifiutata, perché troppo lunga, da una prestigiosa rivista letteraria viennese. L’autore si rifiutò di accorciarla e il manoscritto rimase nel suo archivio, finché non fu riscoperto e pubblicato nel 2015.
La sceneggiatrice Samy Burch ne coglie l’attualità e la traspone dalla Vienna di fine ‘800 alla New York di oggi, riadattandone magistralmente i dialoghi e le ambientazioni.
L’anziano postino Ed Saxberger è stato un poeta della beat generation, non ha avuto successo e si è rassegnato ad abbandonare la scrittura e il mondo degli artisti, finché un giorno non viene abbordato da un giovane intellettuale, che lo riconosce e considera la sua raccolta di poesie “Way Past Go” un’opera straordinaria e geniale. Lo convince a unirsi al suo circolo di aspiranti intellettuali, ironicamente chiamato “Enthusiasm Society”, che lo celebra e lo accoglie come un vate.

Ed, inizialmente incredulo e diffidente, ne è infine lusingato e attratto; prova a rimettersi in gioco come poeta, ma “le stagioni si scontrano”, la vena si è esaurita e deve fare i conti con la disillusione. Tutto cambia continuamente a New York e anche nei nostri paesaggi interiori, sebbene tutto sembri rimanere statico e uguale.
La recitazione di Willem Dafoe è straordinariamente naturale, capace di trasmettere con un solo sguardo o una piega della bocca la malinconia e la dolcezza di un uomo anziano che tenta di ritrovare il senso della propria esistenza, e lo ritroverà nelle cose semplici della quotidianità. Accanto a lui brilla Greta Lee, versatile e piena di fascino, che per certi versi ricorda la Marlene Dietrich de L’Angelo azzurro (Der blaue Engel, di Joseph von Sternberg, Berlino 1930), ma anche Liza Minnelli in Cabaret (di Bob Fosse, 1972). D’altronde lei stessa ci racconta di ammirare molto le attrici di un tempo, che l’hanno molto ispirata.
Late Fame è un film che parla di poesia, ma anche delle nuove generazioni e del bisogno di trovare sé stessi dopo aver messo tanti sul piedistallo. È un film che riflette sull’identità, sul tema della celebrità e dell’illusione che essa porta con sé.
La vera gloria, se e quando arriva, non appartiene al clamore ma all’onestà di chi continua faticosamente a cercare la propria voce.

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1 commento

CINEMA.VENEZIA82 - GLAMOUR, RIFLESSIONE E DENUNCIA PER UNA VETRINA INTERNAZIONALE  - www.AlessandriaSarà.it 31 Agosto 2025 - 22:33

[…] conosciuti, il film Late Fame di Kent Jones è stato accolto con un prolungato, caloroso applauso (https://italiasara.it/2025/08/31/cinema-venezia82-sezione-orizzonti-late-fame/ […]

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