CINEMA.VENEZIA82 –  LA MOSTRA CHE RACCONTA L’INSENSATEZZA DEL MONDO DI OGGI E DI QUELLO DI IERI

La Mostra giorno per giorno – 7

 Come prevedere quale film verrà premiato con il Leone d’oro davanti a una così eterogenea gamma di generi, stili e contenuti? La giuria ha i suoi parametri e siamo sempre più curiosi di conoscere responso, sarà il pubblico però a decretare il successo al botteghino sulla base delle sue preferenze, del gusto, della spettacolarità, della capacità di attrazione di qualche nome famoso.
Per chi ama i “political thriller” e i film d’azione ecco allora pronto House of Dynamite, presentato ieri in concorso, una produzione Netflix disponibile su piattaforma a partire dal 24 ottobre. Affrontando il tema della minaccia nucleare la regista Kathryn Bigelow ha realizzato una pellicola carica di tensione che segue con ritmo incalzante l’agire di diversi personaggi nei drammatici venti minuti che separano l’avvistamento di un missile balistico di ignota provenienza e il suo impatto sul territorio degli Stati Uniti.
Dietro alla minuziosa ricostruzione degli ambienti e delle procedure che accompagnano l’evolversi degli eventi, la regia ha voluto soprattutto mettere in mostra il senso di incredulità e di impotenza che un avvenimento di questa portata può creare in chi è chiamato a prendere decisioni. Le tre parti in cui è suddivisa la storia mostrano tre punti di vista diversi, tre modi di affrontare la drammaticità del momento, la reazione delle singole persone nella duplice prospettiva del ruolo che rivestono e del loro essere uomini o donne con una vita privata, affetti, progetti. Non ci sono eroi, non c’è un solo protagonista ma tanti esseri umani che agiscono come parti di un ingranaggio. Ignaro di ciò che sta accadendo nelle stanze del potere, il resto del mondo continua la vita di sempre, così come la viviamo noi ogni giorno.
«È una questione globale: stiamo vivendo davvero in una casa piena di dinamite che potrebbe esplodere da un momento all’altro. – afferma Kathryn Bigelow, prima donna a vincere il premio Oscar per la regia nel 2010 con The Hurt Locker – Molti eventi accadono all’insaputa delle persone. Volevo concentrarmi su coloro che operano nell’ombra circondati dal segreto. Abbiamo bisogno di essere più informati sul nucleare per perseguire la non proliferazione e scongiurare una nuova catastrofe». Un forte monito contro le tendenze guerrafondaie del momento da parte di una regista che non esita a mostrare come il destino può sfuggire di mano a chi pensa di governarlo.
Non importa il motivo scatenante, non importa la decisione conseguente, contrattaccare o no, perché in ogni caso non ci possono essere vincitori se scoppia una scintilla in una casa imbottita di dinamite.
All’insensatezza del mondo di oggi fa da contraltare quella del mondo di ieri, portata sullo schermo da François Ozon che molti conoscono per la commedia di successo internazionale 8 donne e un mistero.  Alla Mostra di Venezia presenta invece quest’anno L’Étranger, dal romanzo omonimo di Albert Camus (https://italiasara.it/2025/09/03/cinema-venezia82-film-in-concorso-letranger-lo-straniero-di-francois-ozon/ ).

 

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