Allarme pesce palla argenteo nell’Adriatico: minaccia per l’ecosistema, le persone e per la pesca

L’arrivo del Lagocephalus sceleratus, specie tossica e invasiva, minaccia la biodiversità marina e preoccupa pescatori e ambientalisti. Le autorità invitano alla massima attenzione

 

di Antonio Bovetti

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus*) è una specie tropicale entrata nel mar Mediterraneo attraverso il canale di Suez. Il suo veleno è cento volte più tossico del cianuro. Il nome comune di questo pesce deriva dal suo sistema di difesa che è basato sull’improvvisa espansione del corpo: si gonfia inghiottendo acqua e aria, aumentando, così, notevolmente le proprie dimensioni e ciò lo rende meno vulnerabile agli attacchi, più difficile da inghiottire e può anche spaventare gli altri predatori. L’oceanografo Jacques Cousteau, scrisse che i pesci palla hanno la capacità di gonfiarsi perfino all’interno della bocca degli squali e provocando, in alcuni casi, la morte del predatore per asfissia. Il pesce ha una straordinaria capacità di adattamento, è in grado di prevalere sulle molte specie autoctone, fino a distruggerle. E’ dotato di quattro denti anteriori estremamente robusti, aguzzi e affilati, con cui si può nutrire di cozze e vongole, che apre con facilità anche grazie a due pinne dorsali e anali, che favoriscono anche il movimento. Purtroppo i suoi denti danneggiano le reti da pesca e ciò rende estremamente necessaria l’eliminazione di questa specie. In alcune aree del Mediterraneo orientale, dove il pesce si è già diffuso, purtroppo, con la sua voracità sottrae il nutrimento ad altre specie locali, e, fattore importante, altera l’equilibrio della catena alimentare marina creando la riduzione della biodiversità. Già da qualche anno si sono registrati notevoli diminuzioni della fauna ittica locale, con gravi conseguenze economiche e ambientali. Con la sua voracità, questo predatore può essere pericoloso anche per l’uomo, infatti può causare amputazioni in caso di morso e nel suo complesso ha un comportamento definito dagli esperti “aggressivo”. Gli avvistamenti di questo pericoloso pesce lungo le coste dell’Istria e in diverse zone del versante adriatico italiano confermano un’espansione che sta diventando inarrestabile. Le cause principali di questa emigrazione anomala sono l’aumento della temperatura delle acque e l’alterazione delle correnti marine, che stanno rendendo l’ambiente sempre più favorevole a specie tropicali.

Oltre il danno ecologico, c’è un serio rischio sanitario

Il pesce palla argenteo rappresenta anche un grave pericolo per la salute umana. Secondo lo studio pubblicato su Acta Ichthyologica et Piscatoria, rappresenta un rischio diretto per i bagnanti, subacquei e pescatori. Il suo morso inietta la tetrodotossina, una potente neurotossina fino a 100 volte più letale del cianuro e che non viene neutralizzata dalla cottura. Per la tetrodotossina, non esistono antidoti. In Giappone una specie simile viene cucinata solo da cuochi autorizzati e altamente specializzati, ma in Europa il suo consumo è vietato. La presenza del pesce palla sta già causando danni diretti ai pescatori. Le autorità marittime e l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) raccomandano la massima prudenza: in caso di avvistamento o cattura accidentale, il pesce palla non va assolutamente toccato né consumato, ma segnalato tempestivamente alla Capitaneria di Porto o via email all’indirizzo: pescepalla@isprambiente.it

Oggi è necessaria una risposta coordinata dalla capitaneria dei vari porti e poi divulgata dagli enti preposti su vari fronti

Gli esperti sollecitano ora un piano di intervento urgente: servono campagne di informazione, monitoraggio scientifico continuo e coinvolgimento delle comunità costiere. Solo una risposta tempestiva e condivisa potrà arginare l’impatto di questa specie invasiva e tutelare l’equilibrio dei nostri mari.

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Nella foto: Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus):

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