Sabato e domenica tornano gli Oltregioco Days

Sabato 23 e domenica 24 settembre tornano gli Oltregiogo Days, un viaggio alla scoperta della storia
millenaria dell’Oltregiogo e dell’antico legame con Genova.
Cinque i comuni coinvolti e diversi i tesori della nostra terra da visitare insieme ai divulgatori
dell’Associazione Oltregiogo.
Perché parliamo sempre di legame con Genova? Perché, nel 1121, i consoli del Comune decisero di
creare un “dominio di Terraferma”, radunarono l’esercito e valicarono i gioghi alle spalle della città,
giungendo, conquista dopo conquista, a Voltaggio.
Il termine “Oltregiogo” deriva proprio da una sorta di toponimo che i genovesi utilizzavano per indicare
il nostro territorio: ultra iuvum, ‘oltre i gioghi appenninici’.
Da quel momento, Genova continuò, in modo non lineare, a “rosicchiare” feudi tortonesi o
indipendenti, a perdere e riprendere il controllo su alcuni castelli… Ma la sua influenza fu comunque
tanta, durò secoli, per questo ancora oggi si fa sentire.

NOVI LIGURE

Novi reca ancora ben visibili le tracce del legame con Genova, specialmente nell’architettura del
centro storico, dove sono numerose le targhe che evidenziano gli antichi palazzi nobiliari (Doria,
Spinola, Balbi…), sorti nel Seicento, quando a Novi, che era un po’ il capoluogo dell’Oltregiogo. si
tenevano le Fiere di Cambio, uno strumento utile a sopperire il crollo del commercio marittimo.
Con decreto 1° dicembre 1621 il Senato stabiliva che sotto il nome di fere di
Bisanzone e sotto la protezione del Senato Serenissimo di Genova si abbino a
tenere e continuare nella città di Piacenza quanto vi si potrà per tutti andare et coi
debiti privilegi, ma tra tanto et per interim si tenghino a Nove.
[…] La scelta di una località più o meno distante da Genova per tenervi le fiere
trova ragione anche nella necessità di avere legittimazione formale dell’utile
ricavato dalle operazioni. Vigeva infatti in quel tempo il divieto canonico di
percepire interesse sui prestiti e sui crediti commerciali, considerato reato di usura
per il quale erano previste pene molto severe. Al fine di riconoscere ad un contratto
il carattere genuino del cambio, era richiesto da tali leggi la diversità di moneta e di
luogo, per cui si doveva simulare ad esempio un contratto di cambio di fiorini in
ducati fatto a Genova che veniva poi rinnovato in senso inverso a Novi: dalla
diversa quotazione della moneta scambiata si ricavava l’utile dell’operazione. (F.
Leardi, Le fiere di cambio a Novi, in Novinostra 3, 1971, pp. 28-31)1
Tre i siti qui visitabili.
● Lo splendido Oratorio della Maddalena, famoso per la sua maestosa macchina d’altare
costituita da una ventina di statue a grandezza naturale, raffiguranti la crocifissione di Cristo.
Un unicum nell’Oltregiogo, «segue l’impianto dei Sacri Monti, complessi scultorei popolati da
statue, in legno o in terracotta, a grandezza naturale. I Sacri Monti, o cittadelle della Fede,
sono collocati nella zona alpina e prealpina del Piemonte e della Lombardia, hanno lo scopo
e l’obiettivo di raffigurare le scene evangeliche.»2 Le sculture lignee vennero realizzate tra il
1593 e il 1607, da maestranze fiamminghe. In occasione del Venerdì Santo, il Monte Calvario

1 Fiere di cambio – :: SITO UFFICIALE DELLA CITTA’ DI NOVI LIGURE (AL) ::
2 Federica Bagnasco, Il Monte Calvario:analisi dell’opera nell’Oratorio della Maddalena a Novi Ligure,
tesi di laurea, Università degli Studi di Genova, a.a. 2019-2020.

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diventava il palco di una sacra rappresentazione: scale di legno venivano adagiate a quelle in
muratura, così i sacerdoti potevano salire a levare Gesù dalla croce e deporlo sull’altare.
● I Tesori Sacri della Collezione Civica, piccola ma significativa raccolta di quadri di scuola
genovese, eseguiti tra il XVII e il XVIII secolo, che racconta, tramite le tele, il legame con la
Superba e alcune pagine della storia di Novi, delle sue confraternite e delle comunità
francescane che qui si erano insediate. Tra tutte le opere, ricordiamo Il beato Salvatore da
Horta benedice gli infermi di Bernardo Strozzi, eccezionale pittore genovese (1581-1644) le
cui opere più famose sono visibili presso i Musei di Strada Nuova di Genova e a Venezia.
● La sede della Società Storica del Novese, sita in un palazzo secentesco decorato da
affreschi. Qui si possono osservare reperti e documenti di ogni sorta — scritture, fotografie,
monete, mappe, dipinti, oggetti del passato… — che raccontano la storia di Novi e del suo
territorio. Nella sede è anche conservata la cospicua biblioteca, composta da un migliaio di
volumi e da tutte le pubblicazioni della Società.
CASSANO SPINOLA

È l’unico borgo dell’Oltregiogo che porta ancora il nome dei suoi antichi signori. Ubicato sulla sponda
destra del torrente Scrivia, il territorio comunale comprende alcune frazioni, tra le quali la graziosa
Gavazzana. Anche a Cassano si potranno visitare tre luoghi.
● La chiesa parrocchiale di San Pietro, di origini tardo-medievali, ma abbondantemente
modificata e decorata negli scorsi due secoli. L’interno è fortemente caratterizzato
dell’ecclettismo ottocentesco, ricco di pittura e tessere musive dorate. Vi si conserva una tela
di Rosa Bacigalupo, pittrice genovese vissuta a cavallo tra XVIII e XIX secolo, raffigurante
Gesù che dona le chiavi a san Pietro.
● La parrocchia di San Martino Vescovo, a Gavazzana, costruita nel 1867 in stile
neoromanico su progetto dell’architetto locale Giulio Leale e per volere di don Ambrogio
Daffra, poiché la chiesa antica era stata adibita a edificio pubblico. San Martino sorge sui resti
di una fortificazione medievale, in cima a Gavazzana, in un luogo caratterizzato dal silenzio e
dalla bellezzadel panorama. Qui, la vista può spaziareper chilometri tutt’intorno.
● Palazzo Spinola Millelire, antica residenza nobiliare, voluta proprio dalla famiglia Spinola,
che aveva Cassano in feudo, nel Basso Medioevo, e poi rimaneggiata da loro e dai proprietari
successivi, gli Albini e i Millelire, fino a raggiungere l’aspetto che possiamo ammirare oggi.
L’attuale proprietario vi ha creato una splendida e ricca pinacoteca composta da tele e molti
disegni dei più maestri genovesi del Seicento (i Castello, Bernardo Strozzi, Domenico
Fiasella, i Piola…).

SERRAVALLE SCRIVIA
Qui si farà il viaggio nel tempo più lungo, saranno infatti protagonisti:
● Il sito archeologico di Libarna, un’antica città romana nata sulle rive dello Scrivia in seguito
all’apertura della via Postumia, nel 148 a.C.. Libarna era una città vivace e fiorente, con belle
domus e un grande quartiere dei divertimenti.
Quanto visibile oggi è circa un decimo di quello che doveva essere la città nel suo periodo
d’oro. Visitando il sito, si può passeggiare lungo le antiche strade lastricate, affacciarsi dalla
porta del thermopolium, entrare nel teatro…
● il Museo Archeologico, all’interno del Palazzo Municipale, dove sono raccolti reperti
provenienti da Libarna, principalmente parti di decorazioni marmoree.

GRONDONA

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È un piccolo centro con angoli e vicoletti senza tempo, sorvegliato dall’antica torre che si staglia
sull’altura a nord del paese. Il monumento più importante è la chiesa romanica di Santa Maria
Assunta, posta nei pressi del cimitero, risalente al secolo XII. Le modifiche dei secoli successivi si
notano solo all’interno, dove si possono ammirare curiosi affreschi di secoli differenti, dal XIV al XVII,
che costituiscono anche un viaggio nelle devozioni mariane del paese.

ARQUATA SCRIVIA

Divenuta sede di diverse industrie durante il secolo scorso, cela, nel cuore del centro storico, quello
che è forse l’unico borgo medievale della zona ancora ben conservato. Qui si potranno visitare due
luoghi.
● La parrocchia di San Giacomo, eretta intorno alla metà del Duecento e molto rimaneggiata
nei secoli successivi, conserva al suo interno diverse opere di pittori liguri dell’Età moderna e
contemporanea. Tra queste ricordiamo gli affreschi dell’arquatese Santo Bertelli (1840-1892)
e di suo figlio Giovanni Tito. Nel 1633, il marchese Filippo Spinola, signore di Arquata, volle
far costruire una cripta che fungesse da sepolcro della sua famiglia. Fu suo figlio a portare a
termine i lavori, incaricando un pittore genovese, forse Giovanni Battista Carlone, di
affrescare le volte della cripta (purtroppo non visitabile).
● La “Casa Gotica”, rarissimo esempio italiano di casa a graticcio, edificata nel XIV sui resti di
un edificio precedente, di cui si scorgono ancora gli archi della loggia al pian terreno.
Attualmente è sede dell’Associazione Arqua.tor. presepi, e vi si possono vedere i presepi
artistici da loro creati.

Siti utili

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Home

Parrocchia di S. Giacomo

https://www.comune.cassanospinola.al.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/palazzo-millelire-sec-xvi-
5796-1-ff05e6518d065ec53446d8758c7c6827

https://www.societastoricadelnovese.it/pagine/

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