Una storia d’amore e di poesia

IN UN CORTOMETRAGGIO ISPIRATO ALLA POETICA DI SARA CIAMPI, VENTIDUE MINUTI DI POESIA E CINEMA AMBIENTATI A GENOVA PER RACCONTARE COME L’ARTE POSSA RAPPRESENTARE UNA SALVEZZA DI VITA

 

di Antonio de Angelis

S’intitola “La ragazza delle gardenie” ed è un cortometraggio del regista genovese Christian Olcese, girato tra Alessandria e Genova. È un film dedicato alla poetessa genovese Sara Ciampi, affetta da tubercolosi cronica, più volte candidata al Nobel.

Così spiega il regista, 29 anni, originario di Sori ma innamorato del centro storico del capoluogo ligure dove vive (già premiato per “Lettera a Faber”, tributo a De André con Maurizio Lastrico), oltre che appassionato di poesia: «Sara è un personaggio affascinante, una donna colpita da una malattia, ereditata dalla nonna sopravvissuta ad Auschwitz, che ne ha condizionato la vita, con una salute estremamente cagionevole. Eppure, nonostante la sofferenza, riesce a condurre una vita parallela scrivendo poesie con la capacità di ribaltare un destino difficile». Un messaggio positivo, dunque, da diffondere: l’arte intesa come salvezza di vita. La poesia ha rappresentato per Olcese il legame con Sara Ciampi. «Mia mamma ha mandato le mie poesie a una casa editrice, e la capo redattrice era lei, Sara. È rimasta colpita e mi ha chiamato per dirmi che intendeva farne un libro e che lei avrebbe scritto la prefazione. Lavorando insieme ho conosciuto così la poetessa e la donna. Se ho iniziato a fare cinema è anche grazie a lei». Aggiunge ancora Christian Olcese: «La poesia è considerata di nicchia, è una manifestazione letteraria molto alta ma anche molto bassa. Riflettendoci, è uno stereotipo credere che per scrivere poesia siano necessarie parole ricercatissime. Esiste anche la poesia grezza, di strada, che vive fra le cose piccole». Nella sceneggiatura de “La ragazza delle gardenie”, che porta la firma di Olcese e di un altro genovese come Giovanni Robbiano, per raccontare la vita della poetessa Sara Ciampi si usa un artificio narrativo: la figura di una ministra costretta a tornare da Roma a Cassano Spinola per decidere se vendere o meno la villa di famiglia ereditata dalla sua vecchia prozia Rosa, alter ego della poetessa. Nella villa fatiscente, fra le stanze impolverate, la donna ritrova il vecchio diario di Rosa. Immersa nella lettura rivive la storia tra Rosa e Antonio, un contadino della tenuta, che lavora nelle terre della poetessa di cui, come tutti, ha sentito parlare, ma che non ha mai incontrato perché lei non può uscire. Lui, essendo curioso e dotato di un animo poetico, ogni sera prima di tornare a casa passa dalla villa per osservare Rosa dalla finestra, pensando che anche lei faccia lo stesso con lui. Un giorno, per gioco, gli altri contadini gli propongono una sorta di sfida: scrivere una poesia e lasciarla per lei, sulla soglia della villa… Una storia d’amore e di poesia che merita di essere visionata.

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Nelle foto: il regista Christian Olcese e la poetessa Sara Ciampi.

 

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