di Maria Rosaria Sara Bonsignore
Le parole chiave di Papa Francesco… “perdono, pace e scusami”… sono state il cardine della sua predicazione rivolta al popolo. Un insegnante di umanità, di staticità e di equilibrio sul significato dell’accoglienza. Il Papa del popolo, delle genti che accorrevano per ascoltarlo. Il Papa della confessione che è parte della Sua e nostra conversazione… Il Papa che ha indicato al popolo dei credenti e dei non credenti che è giusto il dovere e il primo diritto è quello di celebrare messe per essere raccolti nell’unità. Unità della chiesa e del popolo: i fratelli tutti… il messaggio di vita di Papa Francesco è stato il cammino di santità, non perché è stato un Papa, e quindi scelto perché Dio è santo e dobbiamo essere santi… non solo, ma un cammino di formazione alla santità che tra alti e bassi, salute e dolore, coraggio e paura. Francesco ha chiesto a Dio di essere seguito per la volontà di restare fedele e santo alla cattedra di Papa, alla cattedra di san Pietro… Un Papa simpatico che rideva e faceva ridere che piangeva e face piangere e che, a ogni passo sicuro e stentato, diceva in Dio: “pregate per me”.
Lo ricordiamo nelle nostre preghiere, nel nostro bisogno che Dio ci perdoni, nel nostro dolore per le guerre nel mondo… nel giubileo eterno del riscatto dal male del peccato. Lo ricordiamo negli affanni e nelle malattie, nelle speranze di pellegrinaggi sinceri di unità tra i popoli. E lo ricordiamo nel popolo che ha avuto un “figlio del popolo” che è stato cattedra per insegnare che la parola di Dio salva dall’ateismo dalla miscredenza e dalla blasfemia… La Parola Dio è salvifica in ogni pandemia, in ogni bombardamento, in ogni confusione. “Santo Papa, ora… preghi per noi!”