Mario Sciacca: il “cantore delle riviere”
“Si scaldano i motori quasi ad un tiro di schioppo dalla primavera” recita il poeta tigullino Mario Sciacca nell’inizio di una delle sue quattro liriche dedicate al Festival di Sanremo 2025.
Sciacca, noto come “poeta di Portofino” e “cantore di Silvio Berlusconi”, non è nuovo a questo genere di “appening”. Anche lo scorso anno dedicò alcune strofe all’evento festivaliero (e pare che i suoi versi furono apprezzati persino da Amadeus che, tra mille impegni, non disdegnava di visionare personalmente tutte le notizie che riguardavano la convention canora).
Il “cantore delle Riviere”, pur di mettersi in fila anche quest’anno, non ha risparmiato il “patron” della rassegna Carlo Conti, dedicandogli questi versi: “E’ la faccia giusta, bello e abbronzato / come un bronzo di Riace. / E’ un toscano simil fiorentino, giusto padrone di casa, / re da cazzeggio da prima serata real su Rai Uno. / E il resto è uno sciocco bisticcio in tecnicolor”.
In un’Italia in cui tutti cantano e molti, a Sanremo, vanno alla ricerca di quei pochi minuti di celebrità inseguendo l’idolo preferito per carpirgli un autografo o un selfie, Sciacca usa l’arma della poesia, un po’ “retrò” ma pur sempre efficace per porsi, se non altro, sul palco della kermesse musicaliera dell’anno.