Albino Badinelli: eroe, carabiniere (e quasi santo)

A quasi 80 anni dal giorno della Liberazione, il ricordo di un carabiniere che sacrificò la sua vita per salvare la popolazione di Santo Stefano d’Aveto (Genova). Un eroe che presto potrebbe diventare Santo

di Leonardo Cecchi
Gli negarono persino il prete per confessarsi. Aveva ventitré anni Albino Badinelli, carabiniere, ma sembrava ancora un bimbo.
Lo ammazzarono comunque. Lo ammazzarono perché si era fatto avanti per salvare venti ostaggi e un intero paese, Santo Stefano D’Aveto, in provincia di Genova, nell’entroterra di Chiavari, che i nazifascisti minacciavano di bruciare se gli sbandati non si fossero presentati in caserma.
Albino Badinelli, carabiniere ed eroe, non ci aveva pensato due volte. Al babbo e alla mamma, a cui era enormemente legato, aveva detto “Devo presentarmi prima che venga ucciso qualcuno, perché non avrei più pace. Io devo essere il primo!”.
E così fu. Si presentò in caserma e il comandante, quel 2 settembre del 1944, lo fece fucilare. Due colpi al cuore e uno alla testa. Gli tolse tutto, anche il diritto a confessarsi che pure lui, molto credente, gli aveva chiesto.
Nonostante questo, Albino li perdonò tutti: “Perdonali, perché non sanno quello che fanno”, furono le sue ultime parole.
Alla sua memoria, al ricordo di questo ragazzo che salvò venti persone e un intero paese pagando con la sua vita (e che potrebbe presto diventare Santo), anche quest’anno il pensiero di tutti.

Lascia un commento

Chi Siamo

Benvenuti sul Giornale Nazionale di Informazione.

Direttore: Massimo Iaretti

Direttore Editoriale: Marco Delpino

Le scelte dell'Editore

@2025 | Italia Sarà – Giornale Nazionale di Informazione | Tutti i diritti riservati | Powered by Callidus Pro