Gli enormi ghiacci marini d’Artico si sciolgono e le orche fanno razzia

Il cambiamento climatico trasforma flora e fauna dell’Artico e stanno arrivando nuovi predatori

 

di Antonio Bovetti

L’Artico è tra le regioni più colpite dal cambiamento climatico. Qui le temperature notoriamente molto basse, stanno aumentando con un ritmo più rapido rispetto alla media globale, con conseguenze evidenti: vaste porzioni dell’oceano, un tempo ghiacciate per buona parte dell’anno, oggi restano libere dai ghiacci anche nei mesi più freddi. Questo sconvolgimento sta modificando l’equilibrio della flora e della fauna locali. Pesci che prima non potevano raggiungere queste latitudini ora iniziano a migrare verso nord, e insieme a loro, stanno arrivando nuovi predatori. Tra i più impressionanti ci sono le orche, predatori intelligenti e voraci che si stanno rapidamente adattando a queste nuove condizioni ambientali. Negli ultimi anni, diverse spedizioni e centri di osservazione hanno documentato un’espansione stabile delle orche fino alle regioni più settentrionali del Canada e della Groenlandia. Il numero di esemplari avvistati cresce di anno in anno, per cui non si tratta più di presenze isolate: in alcune zone si parla ormai di vere e proprie colonie stabili. Il loro arrivo sta mettendo a dura prova gli equilibri ecologici e le comunità locali. Le orche predano sistematicamente narvali, beluga e balene della Groenlandia, specie che già soffrivano per la riduzione dei ghiacci e l’inquinamento atmosferico. Secondo alcuni dati, ogni anno centinaia di narvali vengono uccisi dalle orche, un numero paragonabile a quello cacciato legalmente dalle varie comunità Inuit in un anno per la propria sussistenza. Per queste popolazioni, che da generazioni vivono in armonia con l’ambiente artico, la presenza crescente delle orche rappresenta un’ulteriore minaccia. Oltre alla scarsità di cibo, aumenta anche l’imprevedibilità nei movimenti degli animali marini, rendendo più difficile e pericolosa la caccia tradizionale. Come evidenzia anche Yale Environment 360, la rivista dell’Università di Yale, le orche nell’Artico sono ormai una presenza stabile. Questi cetacei si stanno specializzando nella caccia ai grandi mammiferi marini, con tecniche raffinate e cooperative, diverse da quelle note finora. Il fenomeno non è isolato. In altre parti del mondo, le orche stanno modificando gli equilibri marini: in Sudafrica hanno allontanato gli squali bianchi, in Australia hanno predato perfino le balene azzurre e in Alaska si teme che ostacolino l’esistenza dei beluga.

L’invasione dell’Artico da parte delle orche è un altro simbolo tangibile del cambiamento climatico. Un ambiente un tempo ostile e stabile si sta trasformando in uno spazio vulnerabile, attraversato da specie che prima non vi appartenevano. La fusione dei ghiacci, evidente sia nei rilevamenti satellitari sia nei racconti degli Inuit, è il vero campanello d’allarme, non solo per la biodiversità, ma anche per le culture che abitano queste terre da secoli.

Glossario
Beluga (Delphinapterus leucas): cetaceo bianco della famiglia dei Monodontidi, presente in Alaska, Groenlandia, Canada e Russia.

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Sitografia
Yale Environment 360 – Canada’s High Arctic and Killer Whales

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