di Fabio Lavezzi
Nata a Roma il 30 giugno 1933, Lea Massari è stata una delle attrici più intense e raffinate del cinema italiano del secondo Novecento, interprete magnetica e aristocratica, capace di muoversi con naturalezza tra il cinema d’autore e gli sceneggiati televisivi. Assunse il nome d’arte “Lea Massari” in memoria del suo primo grande amore, Leo, morto in un tragico incidente pochi giorni prima del loro matrimonio. Il cognome Massari è una contrazione di quello anagrafico. Il suo debutto cinematografico arrivò nel 1954 con il film Proibito di Mario Monicelli, accanto a Mel Ferrer e Amedeo Nazzari, ma la vera notorietà arrivò nel 1960 con L’avventura di Michelangelo Antonioni, dove interpretava la misteriosa Anna, figura enigmatica al centro di una delle pellicole più simboliche del cinema moderno. Da lì in poi, Massari fu cercata dai grandi registi italiani – da Dino Risi (Una vita difficile, 1961) a Nanni Loy (Le quattro giornate di Napoli, 1962) – e da quelli francesi, che la accolsero con grande entusiasmo. Claude Sautet, Louis Malle, Pierre Granier-Deferre, René Clément la vollero nei loro film, spesso in ruoli femminili forti, anticonvenzionali, ambigui.
Fece scalpore il suo ruolo in Soffio al cuore (1971) di Louis Malle, dove interpretava una madre che ha una relazione incestuosa con il figlio adolescente: fu denunciata per corruzione di minorenne, ma venne poi assolta. L’episodio non ne scalfì la carriera, anzi, rafforzò l’immagine di attrice libera e coraggiosa. Ricevette due Nastri d’Argento come miglior attrice non protagonista per La prima notte di quiete (1972) e Cristo si è fermato a Eboli (1978), e un David di Donatello per Una vita difficile e I sogni muoiono all’alba.
Massari fu molto attiva anche in teatro, dove fu applaudita in Il cerchio di gesso del Caucaso di Brecht e nella commedia musicale Rugantino (1962) accanto a Nino Manfredi. In TV, partecipò a diversi sceneggiati Rai di grande successo: I promessi sposi (1967), I fratelli Karamazov (1970) e soprattutto Anna Karenina (1974), che le valse l’invito a far parte della giuria del Festival di Cannes. L’ultima apparizione al cinema risale al 1990, con Viaggio d’amore di Ottavio Fabbri. Da allora, Lea Massari si era ritirata a vita privata, scegliendo la Sardegna come rifugio.