di Marco Delpino
“Parole blasfeme” quelle del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, secondo la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova. È questo il succo della durissima presa di posizione della Russia contro il Capo dello Stato per il discorso sui nuovi equilibri mondiali pronunciato lo scorso 5 febbraio a Marsiglia, dove Mattarella ha ricevuto una laurea honoris causa.
“Anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”, aveva detto Mattarella, inquadrando le sue parole in un ben più ampio ragionamento sul fallimento della “politica di appeasement”, nel senso di pacificazione, che precedette la Seconda guerra mondiale.
È stata invece al limite dell’insulto personale la replica del Cremlino, alludendo a una colpevole dimenticanza di Mattarella, che avrebbe omesso di ricordare “da quale parte stesse l’Italia durante la Seconda guerra mondiale”, cioè con il nazifascismo, senza tuttavia tener conto di quando l’URSS di Stalin siglò, nel 1939, un accordo proprio con la Germania nazista per spartirsi vari territori, in virtù del famoso “patto Molotov-Ribbentrop”.
Questa “lezione di democrazia” fa il paio con le altrettanto inaccettabili parole del Vice Presidente degli Stati Uniti Vance, che ha preso letteralmente a schiaffi le attuali strategie europee, invitando l’Unione a cambiare rotta sull’immigrazione così come a invertire quanto prima quella che sta portando alla deindustrializzazione del continente. In contemporanea l’invito di Vance ai Paesi europei a fare «un passo avanti» sulla difesa, investendo molto di più, mentre l’America si deve concentrare su altre terre del mondo. Un attacco durissimo alla leadership europea, legato probabilmente alla regolamentazione delle piattaforme digitali come X di Elon Musk, oltre che alle barriere che l’establishment politico di molti Paesi europei continua ad alzare contro l’avanzata delle estreme destre.
In Italia, riguardo a queste “lezioni di democrazia” impartite da Russia e Stati Uniti, potremmo commentare: “il corvo dice al merlo: come sei nero…”.