Terre rare, cosa sono e perché sono al centro della cambiamento globale

di Antonio Bovetti

Le terre rare costituiscono un gruppo di 17 metalli essenziali per l’economia globale. Queste leghe metalliche stanno rapidamente emergendo come uno degli elementi strategici nella transizione verso il futuro, moltiplicando le tensioni internazionali per l’accesso e il controllo delle loro forniture. Nonostante la loro importanza per le tecnologie moderne, queste risorse sono ancora relativamente sconosciute al grande pubblico.

Le REE, acronimo di Rare Earth Elements (Elementi delle Terre Rare), sono suddivise in tre categorie principali, in base al loro peso atomico: leggere (LREE), medie (MREE) e le terre rare pesanti (HREE).

La storia delle terre rare inizia alla fine del 1700…

Il termine “rare” non si riferisce alla loro scarsità nel Pianeta, ma alla difficoltà di identificazione e alla complessità dei processi estrattivi. La loro scoperta risale al 1787, quando il tenente svedese Carl Axel Arrhenius individuò un minerale contenente un mix di questi metalli, tuttavia, solo nel 1803 fu isolato il Cerio, uno dei primi elementi appartenenti a questo gruppo. Le successive scoperte si susseguirono nel XIX secolo, culminando nel 1947 con la sintesi artificiale del promezio.

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Perché questi materiali sono così importanti e richieste da molti Stati? Ci chiediamo

Le terre rare sono essenziali per una ampia gamma di tecnologie moderne, che spaziano dall’industria automobilistica, in particolare per i veicoli elettrici e ibridi, alla produzione di batterie ricaricabili e ai motori elettrici. Sono cruciali anche per la generazione di energia rinnovabile, come nelle turbine eoliche, e per la produzione di dispositivi elettronici di ultima generazione, come smartphone e TV LCD. Sono anche indispensabili in ambito aerospaziale, militare e medico, nonché nel settore petrolchimico, per la raffinazione del petrolio.

L’accaparramento delle terre rare e la competizione internazionale

Il mondo sta guardando sempre di più verso le energie rinnovabili e le tecnologie avanzate, e, quindi, la domanda di terre rare è destinata a crescere, facendo di questi metalli un elemento cruciale per il futuro delle economie globali. La concorrenza per il controllo di questo materiale ha innescato una corsa geopolitica che si sta intensificando. La Groenlandia, ricchissima di questi minerali, è diventata un campo di battaglia tra le superpotenze. Nonostante la resistenza della popolazione locale, che ha visto l’arrivo al potere del partito ambientalista Inuit Ataqatigiit nel 2025, le tensioni per l’accesso alle terre rare groenlandesi continuano a crescere.

La Cina, che attualmente detiene circa il 37% delle riserve mondiali, è il principale produttore ed esportatore di terre rare. Nel 2019, la produzione annua cinese ammontava a circa 130.000 tonnellate. Tuttavia, si stima, che la produzione effettiva potrebbe essere ben superiore, in parte a causa di estrazioni illegali. Gli Stati Uniti, l’Australia e il Myanmar sono tra gli altri principali attori sul mercato, ma l’assenza di un mercato ufficiale rende le transazioni altamente volatili e suscettibili alle decisioni della Cina.

Per concludere, le terre rare non sono solo metalli preziosi, ma rappresentano una chiave fondamentale per il progresso tecnologico ed economico globale. Mentre la concorrenza internazionale per il loro controllo si intensifica, la gestione sostenibile di queste risorse diventa una delle sfide più importanti del nostro tempo. In questo contesto, la ricerca, l’innovazione e il recupero di terre rare sono elementi cruciali per garantire un futuro più equo e sostenibile per tutti.

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