“Alla faccia della diplomazia e del bicarbonato di sodio!” direbbe Totò
di Marco Delpino
Urla, minacce, intimidazioni, recriminazioni, lite senza precedenti. È questo il risultato dell’incontro, tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, che si è trasformato in un durissimo duello nello Studio Ovale, luogo simbolo della “diplomazia” americana che, in oltre due secoli di storia, ha ospitato i più “garbati” e segreti colloqui tra gli inquilini della Casa Bianca e centinaia di leader stranieri. Non si era, però, mai assistito a un episodio di questo genere che, sempre nel ricordare un altro celebre film di Totò, di fronte alle parole di un ufficiale nazista che ordinava di attenersi alle “carte”, il colonnello (interpretato da Totò) rispondeva: “… e con quelle carte ci si pulisca il c..lo!”.
Insomma, per dirla in parole povere, la “diplomazia” (già messa in soffitta da tempo) è finita nello sciacquone del gabinetto, dopo tre anni di aiuti (gratuiti) americani all’Ucraina con la totale condiscendenza di un’Europa che non ha mosso un dito “diplomatico” per impedire che la guerra prendesse corpo e che cessasse, poi, nel corso di tutto questo lungo periodo.
Hanno sbagliato tutti, perché tutti hanno sottovalutato la partita in gioco, a cominciare dal dittatore criminale Putin che, credendosi ancora a capo di una nazione forte, ha invaso senza rendersi conto di essere il leader di una nazione più debole rispetto al passato. Poi, a seguire, hanno sbagliato gli altri (attori, interpreti, comparse…). O meglio: forse hanno voluto sbagliare, avviando un pericoloso “gioco di guerra” che rischia di durare a lungo mietendo altre vittime innocenti, altri lutti, altri drammi sociali, umanitari, economici e ambientali. Il “giochetto”, purtroppo, è stato avviato da tempo e, a questo punto, era (ed è) necessario far entrare in campo la diplomazia, messa alla porta e umiliata quando tentò di esercitarla la Svizzera o la Turchia (pensate!) o quando intervenne il Vaticano inviando il povero Cardinale Matteo Maria Zuppi, uomo di pace incaricato da Papa Francesco, trattato a pesci in faccia da tutti a cominciare da quello stesso Zelensky che è stato preso a pesci in faccia, a sua volta, da Trump e dal suo vice Vance, i quali hanno reso un pessimo servizio al mondo intero dimostrando di essere arroganti al pari di Putin e dello stesso Zelensky che, se non sprizza simpatia da tutti i pori, ieri ha rimediato la figura del “Calimero” cacciato a pedate dal prepotente cafone di turno. Le conseguenze di questa ignobile pagina mondiale sono le seguenti: Donald Trump sta valutando la possibilità di interrompere tutte le spedizioni di aiuti militari in corso verso l’Ucraina: miliardi di dollari di radar, veicoli, munizioni e missili, poi manda il conto a casa (con gli interessi) di tutte le gratuità americane inviate in tre anni. L’Europa, attonita e impotente, sta a guardare in attesa di un segnale, mentre l’Italia (attraverso la premier Meloni) continua la politica di sempre: quella dei tre piedi in una scarpa… Ora, però, dopo le sfuriate in mondovisione, tutti dovranno prendersi abbondanti dosi di Xanas (e Trump forse iniziare una bella cura a base di Eutirox…) e mettere attorno a un tavolo fior di diplomatici capaci di rimettere in sesto questo mondo affumicato dall’odio, dalle bombe, dalla violenza, dal terrore e… dall’alcool. Perché qui ci stiamo accorgendo che i vari “conduttori” di popoli sono a dir poco su di giri, piuttosto “alticci”. Meglio sarebbe allontanarli dal volante…