Duplice presentazione del volume “Parlavi alla luna, giocavi coi fiori”, giunto alla decima edizione, all’Università della Terza Età di Poirino (Torino) e alla Società “Aurora” di Rapallo (Genova)

Il libro “Parlavi alla luna, giocavi coi fiori”, giunto in questi giorni alla decima edizione, è dedicato al poeta-cantautore Fabrizio De André e si snoda attraverso 196 ricche pagine in cui si racconta la storia della sua vita, delle sue canzoni, dei personaggi che hanno attraversato la sua storia: da Dori Ghezzi a don Andrea Gallo, a Nanda Pivano. Il libro dedicato a “Faber” sarà presentato in questo mese nel pomeriggio di mercoledì 19 marzo, alle ore 16, nei locali dell’Università della Terza Età di Poirino (Torino) in Via Roma n. 17, e nel pomeriggio di sabato 22 marzo, alle ore 17.30, nei locali della Società “Aurora” di Rapallo (Genova) in Via Alessandro Volta n. 21.

Fabrizio De André è stato paragonato ad un antico “menestrello”, sempre un po’ contro e sempre attento alla sostanza del suo essere artista. Potremmo meglio definirlo un grande favoliere, capace di raccontare storie che non appartengono ad un tempo, ma sono senza tempo e senza confini, parte integrante di quel mondo – beffardo, vario, cinico e baro – in cui visse e nel quale si identificò. Un mondo di dolore che cerca il riscatto. Nel bene o nel male, Fabrizio De André fu sempre coerente con se stesso e i suoi ideali libertari, un uomo “fuori dal coro” e dalle ideologie cristallizzate nel senso pieno del termine. E oggi che c’è un forte bisogno di spiritualità, capace di riempire lo spirito umano di concretezza e di esigenza di esistere, rifugiarsi nella musica e nelle parole di “Faber” equivale a respirare un soffio di aria pura. Il giorno della sua scomparsa il cielo si fece grigio. Era morto un poeta, anche se lui non amava definirsi tale, citando sovente quanto Benedetto Croce diceva: “Fino all’età di 18 anni tutti scrivono poesie. Dai diciotto anni in poi scrivono poesie due categorie di persone: i poeti e i cretini”. Lui aggiungeva: “Precauzionalmente preferisco appartenere alla categoria dei cantautori”. Ma De André era un poeta, uno dei più grandi del Novecento (Nanda Pivano lo ha definito “il più grande in asso luto dagli anni Cinquanta ad oggi”). Da quel triste 11 gennaio 1999, Fabrizio dorme sulla collina insieme ad Elmer, Bert, Tom e Charley, a Kate, Mag, Edith e Lizzie, al vecchio suonatore Jones, a Marinella, a Bocca di Rosa e a tutti i personaggi delle sue canzoni…

Per ordinare il libro “Parlavi alla luna, giocavi coi fiori”, edito dalla “Tigulliana” (13 Euro la copia, spese di spedizione comprese), giunto alla decina edizione, inviare una mail a: m.delpino@libero.it oppure scrivere alla “Tigulliana”, Via Belvedere n. 5, 16038 Santa Margherita Ligure (GE) oppure ancora inviare bonifico tramite il codice IBAN IT07N0569632180000010101X64 (c/c bancario intestato ad ANPAI presso la Banca Popolare di Sondrio).

Per guardare il video dedicato a Fabrizio De André, pubblicato su TIGULLIANA TV, basta cliccare sul seguente link:

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