Bruxelles, Ponte sullo Stretto: «Il progetto è sotto osservazione»

La commissione, in questo caso particolare, ha il diritto di valutare l’impatto ambientale, la conservazione degli habitat e delle specie naturali

 

di Antonio Bovetti

La Commissione Europea segue con molta attenzione e zelo il dossier del Ponte sullo Stretto di Messina. Il portavoce dell’esecutivo comunitario ha chiarito lo stato di avanzamento del progetto: «La Commissione è attualmente in contatto con le autorità italiane per valutare come vengono applicate le disposizioni del diritto dell’UE, in particolare quelle relative alle valutazioni di impatto ambientale (Direttiva 2011/92/UE) e alla conservazione degli habitat e delle specie naturali (Direttiva 92/43/CE)». L’intero progetto è sottoposto all’iter di compatibilità con la “Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca)”. «Ai sensi dell’articolo 6(3) della Direttiva Habitat, attuata in Italia attraverso la Vinca, qualsiasi progetto che possa avere un impatto significativo su un sito Natura 2000 deve essere sottoposto a una valutazione approfondita», ha spiegato il portavoce della Commissione. «L’analisi esamina i potenziali effetti sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione. Queste verifiche sono essenziali per garantire che il progetto non comprometta l’ambiente protetto».

La procedura è prevista dalle normative europee in tutti i casi in cui emergano criticità ambientali nei siti interessati dalla costruzione dell’infrastruttura. «Se un progetto deve procedere per motivi imperativi di interesse pubblico prevalente, nonostante il potenziale impatto su un sito Natura 2000 e in assenza di soluzioni alternative, lo Stato membro è tenuto ad adottare misure per ridurre al minimo il danno – ha aggiunto il portavoce UE -. L’articolo 6(4) della Direttiva Habitat impone inoltre agli Stati membri di adottare tutte le misure compensative necessarie per garantire la coerenza complessiva di Natura 2000 e di informarne la Commissione». È proprio su questo punto che il progetto sembra procedere più lentamente del previsto: le misure compensative richieste per ottenere l’approvazione ambientale definitiva rappresentano un nodo cruciale. In particolare, l’attenzione si concentra su tre siti individuati, per i quali è stata avviata la fase 3 della procedura: l’area Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci-Antennamare, l’Area Marina dello Stretto e la Costa Viola, comprendente i fondali da Punta Pezzo a Capo dell’Armi. Per queste zone sarà necessario definire misure compensative adeguate che convincano la Commissione Europea.

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