Tra incertezze e nuove priorità, anche l’inflazione pesa sulle scelte, con redditi che non tengono il passo e incertezze sul domani
Negli ultimi anni, sempre più italiani stanno tirando il freno alle spese. Non è solo una questione di risparmio: è una risposta concreta a un contesto economico fragile e incerto. Ma cosa c’è davvero dietro questo cambiamento nei consumi? Molte famiglie si trovano con stipendi fermi da anni, mentre il costo della vita continua a salire. Quando il denaro non basta, si taglia il superfluo. E spesso, anche l’essenziale diventa un lusso. Bollette più care, carburanti alle stelle, spesa al supermercato che costa sempre di più. L’inflazione ha colpito i beni di prima necessità, lasciando meno margine per tutto il resto. Tra guerre, crisi energetiche, cambiamenti climatici e un mercato del lavoro sempre più instabile, cresce la paura per il futuro. In molti preferiscono risparmiare, per avere un cuscinetto di sicurezza. Quando le persone percepiscono che, in caso di difficoltà, dovranno cavarsela da sole, tendono a essere più prudenti. La sfiducia nelle istituzioni alimenta il risparmio “di difesa”. Le crisi degli ultimi 15 anni – dalla grande recessione al Covid – hanno cambiato il rapporto con il denaro. Oggi si spende meno per istinto, per abitudine, per precauzione. Non si tratta solo di tirare la cinghia. Gli italiani stanno ridefinendo le proprie priorità. In un mondo dove tutto può cambiare da un giorno all’altro, spendere meno non è solo una necessità: è una strategia di sopravvivenza.