Il successore di Papa Francesco: certo, certissimo, quasi “papabile”…

Il 7 maggio si apre il Conclave in un clima di incertezza, mentre impazza il “Toto Papa”

 

Attualmente i cardinali in carica sono 252, ma potranno partecipare al Conclave ed eleggere il nuovo Papa solo i 135 “cardinali elettori” che hanno meno di 80 anni, che però si sono ridotti a 132 (due ammalati e il Cardinale Becciu che ha rinunciato alla partecipazione al Conclave). Il conclave del 2025, convocato dopo la scomparsa di Papa Francesco il 21 aprile, si preannuncia quindi come uno dei più eterogenei e imprevedibili della storia recente della Chiesa cattolica. Con 132 cardinali elettori provenienti da 71 Paesi, il collegio cardinalizio riflette una Chiesa sempre più globale e diversificata. Sebbene le previsioni siano spesso disattese, alcuni nomi emergono come possibili successori al soglio pontificio.

I candidati italiani

Pietro Parolin (70 anni) Segretario di Stato vaticano dal 2013, Parolin è una figura centrale nella diplomazia della Santa Sede. Ha svolto un ruolo chiave nell’accordo del 2018 con la Cina sulla nomina dei vescovi, ma questa intesa ha suscitato critiche. Alcuni lo considerano troppo legato alla Curia romana e poco carismatico, ma la sua esperienza e conoscenza degli affari vaticani lo rendono un candidato di peso.

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Matteo Zuppi (69 anni) Arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Zuppi è noto per il suo impegno nel dialogo interreligioso e nella promozione della pace. Ha svolto missioni delicate, come quella in Ucraina, e rappresenta una figura di equilibrio tra le diverse anime della Chiesa.

Pierbattista Pizzaballa (60 anni) Patriarca latino di Gerusalemme, Pizzaballa ha acquisito notorietà per il suo impegno nella promozione del dialogo interreligioso in Medio Oriente. Durante il conflitto a Gaza, si è offerto come ostaggio in cambio di bambini israeliani, gesto che ha suscitato ammirazione. È considerato un candidato capace di unire diverse sensibilità ecclesiali.

Altri candidati internazionali

Luis Antonio Tagle (67 anni, Filippine) Ex arcivescovo di Manila e attuale pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione dei Popoli, Tagle è spesso visto come il “Francesco asiatico” per il suo stile pastorale e la sua attenzione ai poveri. La sua elezione rappresenterebbe un segnale di apertura verso l’Asia, regione in crescita per il cattolicesimo.

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Mario Grech (67 anni, Malta) Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, Grech è un sostenitore della sinodalità e del dialogo all’interno della Chiesa. La sua visione inclusiva potrebbe attrarre i cardinali che desiderano proseguire nel solco delle riforme di Papa Francesco.

Jean-Marc Aveline (66 anni, Francia) Arcivescovo di Marsiglia, Aveline è noto per il suo impegno nel dialogo interreligioso e nella difesa dei migranti. La sua formazione teologica e filosofica, unita a una visione progressista, lo rendono un candidato interessante per chi cerca un ponte tra tradizione e modernità.

I candidati conservatori

Péter Erdő (72 anni, Ungheria) Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Erdő è un teologo di fama e rappresenta l’ala conservatrice della Chiesa. La sua elezione segnerebbe un ritorno a una linea più tradizionale, in contrasto con le aperture del pontificato di Francesco.

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Willem Eijk (71 anni, Paesi Bassi) Arcivescovo di Utrecht, Eijk è noto per le sue posizioni ferme su temi bioetici e morali. La sua formazione medica e teologica lo rende un difensore rigoroso della dottrina cattolica.

I candidati statunitensi

Timothy Dolan (75 anni) Arcivescovo di New York, Dolan è una figura carismatica e mediatica. La sua elezione potrebbe rafforzare i legami tra la Chiesa e gli Stati Uniti, ma la sua vicinanza a posizioni politiche conservatrici potrebbe essere divisiva.

Blase Cupich (75 anni) Arcivescovo di Chicago, Cupich è considerato un moderato con una visione pastorale in linea con quella di Papa Francesco. La sua elezione rappresenterebbe la continuazione delle riforme avviate nel pontificato precedente.

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Il conclave del 2025 si apre dunque in un clima di incertezza e attesa. La scelta del nuovo Papa sarà determinante per il futuro della Chiesa, chiamata a confrontarsi con sfide interne ed esterne. Che si opti per la continuità o per un cambiamento di rotta, il prossimo pontefice dovrà essere una figura capace di unire, guidare e ispirare una comunità globale in continua evoluzione.

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