Il Maestro Giuseppe Messina espone al Distretto del Design di Genova 

Il DiDe di Genova, che per il sesto anno consecutivo, dal 21 al 25 maggio, è pronto a stupire e trasformare la città con innovazione e bellezza, quest’anno ospita il Maestro Giuseppe Messina (scultore, pittore e scrittore) il quale esporrà una rappresentazione delle sue arti e conferirà con i visitatori, in via Giustiniani 24/1 (Primo piano).

Il Maestro Giuseppe Messina giunge a Genova da Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia, divulgatore di Cultura fin dall’inizio del 1980, quando è rientrato, dopo tanti anni di permanenza a Roma. “Questa, per me (ci ha detto), sarà un’occasione in più per rilanciare la classicità adombrata dell’arte con l’innovazione di un design proiettato inesorabilmente nel futuro. L’arte del design è come la musica che con tonalità e forme sorprendenti si proietta in una prospettiva che può immergerci nell’incanto del surreale e offrirci un insospettabile aspetto della fantasia e dell’animo umano”. Alla mostra non mancherà con i suoi amici anche il figlio dell’artista, Salvatore Messina, biologo in una scuola superiore di Chiavari.

L’artista e il suo operato

di Maria Torre

Giuseppe Messina è nato nella millenaria Gala, frazione del comune di Barcellona Pozzo Gotto, in provincia di Messina, già sede dell’importante monastero dei padri Basiliani fino al 1799. Nella seconda metà degli anni sessanta ha fasciato La Sicilia per trasferir a Roma dov’è entrato in contatto con il grande mondo della cultura e, quindi, ha potuto aprirsi a più vaste conoscenze. Egli è scultore e pittore, infatti ha realizzato pregevoli opere, che possono essere ammirate. in esposizioni pubbliche e private in Italia – dove ha esposto assieme ad artisti come S. Fiume, E. Calabria, R. Guttuso, R. Brindisi ed altri grandi – ma anche all’estero (Russia, Argentina, Sud Africa, Australia, Canada, U.S.A., Cina, Inghilterra, Malta, e diverse altre città europee); ma ha al suo attivo anche la realizzazione di opere pubbliche. Ciononostante, ha un particolare interesse per la letteratura e mitologa classica in particolare, grazie a questa sua passione ha realizzato diversi poemi tra cui una trilogia tutta in endecasillabi dedicata ad Omero: “Odissea ultimo atto” che continua l’Odissea omerica; “La leggenda dì Omero” con cui reinventa e rende reale il più classico dei poeti e “Stirpi di Atlantide” che narra le ultime ore del mitico continente, prima di inabissarsi, e la fuga verso altre terre di una parte di quel popolo. Per questa trilogia gli è stato conferito il Premio speciale della Giuria (Medaglia d’Oro del Senato detta Repubblica) a Palazzo Barberini in Roma, al concorso letterario dedicato ad Antonio De Curtis in arte Totò. Ha realizzato sculture in legno, in pietra arenaria, in granito, in ossidiana e in bronzo: sono in pietra arenaria di Lecce le opere “Ciclope nel vento”, “Elena di Troia”, “Omero” e “Circe”; in bronzo sono le dieci opere realizzate per illustrare il suo primo poema e i monumenti dedicati allo storico della città di Barcellona Pozzo di Gotto, Nello Cassata e quello in onore dell’eroe della Prima guerra mondale, Luigi Rizzo sul porto di Milazzo, così come alcune opere funerarie. L’artista ha lanciato l’idea che ha portato all’istituzione del “Premio città dì Barcellona Pozzo di Gotto” per cui ha creato e donato lo stesso trofeo bronzeo “Longano”, simbolo di questa città con il quale sono stati insigniti: lo storico Santi Correnti, lo scienziato Antonino Zichichi, Donatella Bianchi, conduttrice del programma di Rai Uno “Linea Blu”, l’attrice Francesca Chillemi “Miss Italia” 2003 ed altri. Il Messina, a cui sono riconosciuti autorità e prestigio, e stato invitato da Circoli Didattici a tenere seminari di aggiornamento per insegnanti sui temi “Educazione all’immagine e Beni Culturali”, ha tenuto conferenze, ed è stato correlatore sul tema “Archeologia tra passato e presente” assieme ai professori Tullio Maneri, esperto di archeologia e Renato Pitrone, titolare della cattedra di archeologia all’Università “La sapienza” di Roma.

Nell’anno 2006, in occasione del suo quarantesimo anno dì attività artistica, il maestro è stato insignito con la targa d’argento del Presidente della Repubblica. Nell’anno 2011 ha ricevuto il trofeo dell’Assemblea Regionale Siciliana per il suo 45° anniversario di attività artistica. Ha realizzato alcuni documentari ed i film “L’uomo che ritrovò sé stesso”, “Socrate non può morire” ovvero “Un atto estremo contro il potere mafioso” ed “Un estremo atto di giustizia” tratti dai suoi romanzi.  Ultimamente ha arricchito la sua Casa Museo “Oikos Museion”. – e fanno compagnia al “Ciclope nel vento” del 2002 e al “Cristo che spezza la croce”, opera realizzata nel 1994 – le due sculture dedicate a “Demetra fonte di vita” con due zampilli d’acque che le escono dai seni (opera alta 4 metri e 50cm, realizzata su un albero d’ulivo vivo a cui sono state tagliate i rami centrali), e “Proserpina sorgente di rinascita, di luce di calore, colore e speranza” (alta 5 metri e 40 cm, che sembra colpita da una folata di vento che le sconvolge la veste ed i capelli intanto che, nella mano destra, regge una palla luminosa.   L’inaugurazione di queste due sculture è stata (come dimenticarlo?) un evento speciale ricco di presenze importanti, tutte vere eccellenze, dal noto giornalista e scrittore Melo Freni (nativo di Barcellona Pozzo di Gotto, per decenni conduttore di programmi culturali in Rai Uno fino ad esserne il direttore), al critico e storico d’arte Andrea Italiano, alla scrittrice Graziella Lo Vano, al pedagogo e scrittore Argentino Juliano Maiello (fra l’altro autore del libro “Giuseppe Garibaldi – Profilo di un rivoluzionario”), alla giornalista della “Gazzetta del Sud” Milena Romeo, allo straordinario scultore Nino Ucchino e l’emerito Prof. Giuseppe Rando critico e storico letterario.   E tutti hanno voluto testimoniare il percorso artistico del Messina, dialogando con lo stesso artista a cominciare dalla straordinaria Rosy Trapa, anche in veste di moderatrice. Non sono mancati momenti di teatro con l’attrice Rosemary Calderone già interprete di monologhi dello stesso Messina e che per l’occasione ha offerto un brano tratto dal libro “Imbarcato all’alba”, sempre del Maestro. Per quanto riguarda la musica, ha avuto il piacere di ascoltare i concertisti Tiziana Filiti, mezzosoprano; Silvana Urso, arpa; Raimondo Broccio, flauto; Juliano Parisi, chitarra; Mauro Salamone, chitarra, Alessandro Monteleone, chitarra che, tutti insieme ha eseguito sei “Cavatine op. 39” di Mauro Giuliani. Il noto  duo formato da Giuseppe Fabio Lisanti e Alessandro Monteleone ha invece eseguito brani di Manuel De Falla e Suit Populaire Espagnole.

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Nella foto: il Maestro Giuseppe Messina e il “suo” Omero.

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