“I bambini del ‘47”, il nuovo libro dello scrittore e poeta Mario Salvatore Senatore di Salerno
di Marco Delpino
C’è una memoria che non grida, ma resta. Che non vuole commuovere per forza, ma insegnare con delicatezza. È la memoria raccontata da Mario Salvatore Senatore nel suo nuovo libro I bambini del ’47, pubblicato dalle “Edizioni Tigulliana” di Santa Margherita Ligure. Un libro che scorre con la semplicità della buona scrittura e la profondità delle vite vere, di quelle che hanno attraversato il dopoguerra in un angolo della provincia di Salerno.
Mario Salvatore Senatore – scrittore, poeta e saggista salernitano – sceglie la via più difficile: parlare di tempi duri senza indulgere nel vittimismo, ma illuminandoli con la forza dei valori che li hanno attraversati. Gli anni ‘40 e ‘50 furono segnati da miseria, privazioni, ma anche da una sorprendente ricchezza interiore: speranza, determinazione, solidarietà, fede. È questa l’atmosfera che il libro restituisce, con una narrazione elegante e sincera.
I bambini del ’47 non è solo un racconto, è una testimonianza. Ogni pagina porta con sé l’impronta di esperienze vissute e osservate da vicino, filtrate attraverso il sentimento e la lucidità di chi sa trasformare la memoria in eredità. Senatore non scrive per nostalgia, ma per responsabilità. Vuole trasmettere, non trattenere. Vuole offrire ai lettori – e soprattutto ai ragazzi di oggi – la possibilità di conoscere da vicino quei coetanei di un tempo che seppero affrontare l’incertezza con fierezza e dignità.
È una dichiarazione d’amore verso una generazione che sapeva trovare felicità nelle piccole cose: un pezzo di pane, un gioco inventato, un sorriso condiviso. Un’epoca in cui il rispetto era concreto, la solidarietà spontanea, la fede autentica. Senatore ne parla con tenerezza e rigore, evitando ogni retorica. E nel farlo, offre un ponte tra generazioni: invita i giovani di oggi a guardare indietro non per tornare, ma per capire. Per riconoscere il valore di ciò che hanno ricevuto e imparare ad apprezzarlo. I bambini del ’47 è, in definitiva, un invito a riscoprire le radici umane e culturali di un’Italia che, pur colpita e stanca, seppe ripartire proprio grazie a quella riserva inesauribile di bontà e coraggio che Senatore celebra con garbo e autenticità. Un libro prezioso, dunque. Per chi c’era, per chi ne ha sentito parlare, e soprattutto per chi non sa ancora – ma ha il dovere di scoprire – da dove veniamo e cosa siamo stati capaci di essere.