Nel nuovo libro di Claudio Mucci la poesia nasce dal reale e resta vicina al terreno come porzione di un linguaggio che attende di essere riempito dallo sguardo del lettore
di Marco Delpino
Con il libro Poetica rudimentale, edito dalla “Tigulliana”, Claudio Mucci firma un’opera fuori dalle righe, che rifugge la forma levigata per cercare la verità nuda. Ma in questi testi non c’è orpello né ricerca dell’effetto: c’è, piuttosto, uno sforzo cosciente di ridurre la poesia all’osso, di tornare a un linguaggio “primordiale”, essenziale, con cui dare voce a stati d’animo e frammenti di quotidianità. Mucci non detta emozioni, non guida il lettore per mano verso un’interpretazione. Al contrario, Poetica rudimentale è un esperimento di libertà comunicativa: le parole sono lì, quasi abbozzate, e il compito di scavarle spetta a chi legge. Ogni poesia è una traccia, un indizio, un’eco. I sentimenti non sono spiegati, ma evocati. Le situazioni non sono raccontate, ma accennate. Il senso non è imposto, ma suggerito. Aggiungiamo che l’aggettivo “rudimentale” non è casuale, ma rappresenta una scelta poetica precisa: tornare a un gesto istintivo, alla scrittura come prima reazione, come atto autentico. Quella di Mucci è dunque una poesia che non cerca la perfezione, ma la sincerità. Niente virtuosismi, solo pensieri che si fanno parola nel momento stesso in cui nascono. L’Autore scrive come se stesse parlando sottovoce a se stesso, e il lettore si ritrova a spiare quel monologo interiore, a farne parte. La materia di Poetica rudimentale è la vita di ogni giorno: gesti minimi, attese, silenzi, piccoli dolori, frammenti di memoria. È una poesia che nasce dal reale e resta vicina al terreno, senza mai elevarsi in astratti voli lirici. Ma è proprio in questa semplicità che riesce a colpire. Perché ciò che è comune, se osservato con attenzione, rivela un’intensità che spesso sfugge. Claudio Mucci non scrive per spiegare, ma per provocare. Le sue poesie non sono chiuse, compiute, autoreferenziali. Sono porzioni di linguaggio aperte, che attendono di essere riempite dallo sguardo del lettore. C’è un dialogo implicito tra chi scrive e chi legge, uno spazio lasciato volutamente vuoto per essere abitato da chiunque voglia entrarci.
Poetica rudimentale è, in definitiva, un atto di fiducia nella parola e nel lettore. È poesia che non pretende di insegnare, ma di suggerire. Un esperimento intimo che rifiuta i codici consueti per tornare all’essenza: esprimersi con parole semplici e lasciare che chi legge possa trovare, tra le righe, il proprio significato.
Il libro Poetica rudimentale è stato presentato con successo lo scorso 21 giugno a Sori, in provincia di Genova, nella frazione Levà. Le copie del libro di Claudio Mucci (a 10 euro la copia, spese di spedizione comprese) sono disponibili presso la “Tigulliana”, in via Belvedere n. 5, 16038 Santa Margherita Ligure (GE), tel. 0185 286167, mail: m.delpino@libero.it
La copertina del libro “Poetica rudimentale” di Claudio Mucci.