Terra dei Fuochi: ambiente e inquinamento, il tempo stringe

di Marco Delpino

La Corte di europea dei diritti umani ha stabilito, da Strasburgo, con sentenza definitiva che il nostro paese deve
introdurre misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento (in generale per
l’Italia) ma in particolare nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, in quanto le autorità italiane mettono a rischio la vita
degli abitanti dell’area campana coinvolta negli scorsi decenni nell’interramento di rifiuti tossici.
L’Italia, pur riconoscendo la situazione, non ha preso le dovute misure. Ora il tempo stringe e occorre provvedere entro
due anni per introdurre misure in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento in questione.
Nella sentenza si legge che «lo stato italiano non ha risposto alla gravità della situazione con la diligenza e la rapidità
richieste, nonostante fosse a conoscenza del problema da molti anni».
È ormai certo che il degrado ambientale ha un rapporto diretto con la salute umana e influenza il benessere delle
persone, il rischio di ammalarsi e di morire anticipatamente. Negli ultimi anni, infatti, sempre più studi si sono
focalizzati sulla stretta relazione che intercorre tra salute e ambiente. I danni alla salute causati dall’inquinamento
ambientale, per gli effetti combinati di vari fattori inquinanti e per il degrado dei sistemi naturali della terra che
supportano la vita umana, rischiano di invertire i buoni risultati di salute che sono stati conseguiti grazie ai successi nel
campo della prevenzione e delle cure.
Ecco: di questi tempi manca il coraggio su tante, troppe cose, su tanti argomenti, magari mettendoci la faccia. D’altra
parte, aveva ragione Manzoni a dire (a proposito di don Abbondio): “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può
dare”.
Il coraggio potrebbe rappresentare quella spinta a fare di più per salvare l’ambiente in particolare, e nostra Madre Terra
in generale.

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