di Maddalena Fusetto
Se a tutti è nota la festa del 14 febbraio, pochi sanno che il giorno seguente, il 15 febbraio, San
Faustino, è dedicato ai “single”.
I Santi Faustino e Giovita sono i patroni della città di Brescia, perché a tale città è legata la loro
storia. Figli di un nobile di Serazzo, nel bresciano, vissuti nel II secolo e destinati dal padre alla vita
militare, si convertirono al Cristianesimo. Perseguitati dall’imperatore Adriano, vennero
condannati ad essere sbranati dalle belve del circo, le quali, però, al cospetto dei due fratelli
rimasero mansuete inchinandosi ai loro piedi. Si optò, quindi, per il rogo, ma si dice che le loro
vesti non si incendiarono. Tali eventi, ritenuti miracolosi, portarono a molte nuove conversioni
da parte di chi vi assistette. I due fratelli vennero poi decapitati in quel di Brescia.
Nei luoghi in cui predicava, Faustino era noto per l’aiuto che prodigava alle giovani fanciulle per
trovare un degno marito, ragion per cui, viene ricordato come protettore dei cuori solitari in
cerca dell’anima gemella.
Nel mondo orientale, invece, i “single” sono festeggiati l’11 novembre. Perché? Perché
scrivendo la data totalmente in numeri si otterrebbe 11/11, cioè quattro numeri 1. E’ stata
questa l’iniziativa di un gruppo di studenti dell’Università di Nanchino che, agli inizi degli anni
’90, idearono l’evento giocando con la numerologia, tanto apprezzata nella tradizione cinese.
L’11/11, pur diffondendosi in tutto il mondo, è divenuta, una festività dai caratteri più
propriamente commerciali e simbolo dell’indipendenza e dell’individualità; il nostrano San
Faustino, all’opposto, si differenzia per l’aspetto maggiormente sentimentale accompagnato
dalla speranza di trovare (o riconquistare) l’anima gemella.
San Valentino, invece, vescovo di Terni, martirizzato il 14 febbraio 273, viene ricordato come
protettore delle coppie che si amano, in quanto, negli anni dell’impero di Claudio il Gotico,
consacrò il matrimonio tra due innamorati, una giovane cristiana e un legionario pagano, unione
all’epoca proibita; proprio a causa di ciò fu arrestato e condannato al martirio.
Non bisogna dimenticarsi, però, che un ulteriore impulso ad associare San Valentino agli
innamorati arriva dalla letteratura inglese, dai versi del poema “The Parliament of Fowls” di
Geoffrey Chaucer (autore dei più famosi “Racconti di Canterbury”). Scritto in occasione delle nozze
tra Riccardo II e Anna di Boemia, nel componimento il narratore descrive come diverse specie di
uccelli vengano chiamate dalla dea Natura per scegliere i loro compagni …«For this was on Seynt
Valentynes day».