di Antonio Bovetti
L’acqua è una risorsa fondamentale per il benessere umano, e, purtroppo, negli ultimi decenni il suo utilizzo insostenibile ha iniziato a minacciare la sicurezza alimentare, industriale e ambientale. La scarsità idrica è in aumento, soprattutto a causa dell’espansione della domanda, principalmente legata all’agricoltura e all’uso industriale. In Italia la rete di distribuzione idrica si sviluppa, nell’insieme, su oltre 57.000 chilometri. Il consumo di acqua nel nostro paese, è suddiviso così (dati ISTAT): uso agricolo 54%; uso industriale 21%; uso civile 20%; uso energetico 5%. Secondo il Report Acqua 2022 di ISTAT, i gestori hanno immesso nella rete di distribuzione complessivamente 2,4 miliardi di metri cubi di acqua (370 litri per abitante al giorno) ed erogato 1,5 miliardi di metri cubi agli utenti finali.
Un team internazionale di ricercatori, tra cui Marta Tuninetti* del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) del Politecnico di Torino, ha condotto uno studio approfondito utilizzando dati ad alta risoluzione spaziale e temporale per analizzare l’andamento della domanda idrica dal 1980 al 2015, nei settori domestico, industriale e agricolo. I risultati mostrano che la domanda di “acqua blu” (ovvero quella prelevata da corpi idrici superficiali e falde) è aumentata del 70% in Cina, dell’83% in India e del 22% negli Stati Uniti. Bisogna dire che Cina, India e Stati Uniti, sono tra i maggiori produttori di cibo al mondo anche perché sono le tre nazioni più popolose.
Lo sfruttamento agricolo ed industriale delle risorse idriche
L’analisi evidenzia un significativo aumento del sovrasfruttamento delle risorse idriche durante i mesi di picco dell’irrigazione agricola. Secondo lo studio, il 32% dei bacini fluviali in Cina, il 61% in India e il 27% negli Stati Uniti affrontano almeno quattro mesi di scarsità idrica ogni anno. Lo studio sottolinea anche che, oltre all’agricoltura, in alcune aree i settori industriale, zootecnico e domestico contribuiscono al sovrasfruttamento delle risorse idriche. In particolare, in Cina centrale e occidentale l’allevamento di bestiame, nell’est dell’India i consumi domestici e negli Stati Uniti un mix di usi domestici, zootecnici e produzione di energia elettrica aggravano la situazione.
*Lo studio “Deepening water scarcity in breadbasket nations” è stato condotto da un team internazionale di ricercatrici e ricercatori, tra cui Marta Tuninetti del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI del Politecnico di Torino, in collaborazione con scienziati della University of Delaware, Beijing Normal University, Virginia Polytechnic Institute and State University, Peking University, Politecnico di Milano, University of Alabama, e altre istituzioni e pubblicato su Nature Communications