Papa Bergoglio è stato oggetto, da una parte della chiesa e del mondo laico, di odio e derisione, ma la migliore risposta è la grande testimonianza di affetto da parte di un popolo che chiede una Chiesa diversa, più vicina alla gente – Di questo occorrerà che i cardinali elettori tengano conto nel prossimo Conclave

 

di Germana Pisa

La grande consolazione che Papa Francesco ha steso su di noi: per la mente e per il cuore! Essa continua ad avvolgere le persone che, in segno di ringraziamento, si fanno pellegrini alla Sua tomba, quasi come a voler ricambiare con questa testimonianza di affetto quanto sentono di aver ricevuto; e anche a ricambiarlo. Mi spingo anche a dire: forse a risarcirlo: non è un segreto il vero e proprio odio di cui Bergoglio è stato oggetto da una parte della chiesa e del mondo laico: odio e derisione.  È un segnale fortissimo questo manifestarsi di popolo per il papa della misericordia, della “chiesa in uscita”, che “costruisce ponti e non muri”, che “chi sono io per giudicare”… Potremmo continuare, ricordando le frasi più belle, gli insegnamenti più veri e possiamo ritrovarli nel film che il regista Wim Wenders ha dedicato negli anni centrali del pontificato a Francesco: “Un uomo di parola”. Vedere questo film documentario significa anche sentirsi avvolti da quella coperta di consolazione di cui ho detto. Chi cerca traccia su Google vedrà che il film è indicato nella categoria “drammatico”, ma questo è inesatto. È sì un affresco che, in alcuni tratti, inevitabilmente ci parla attraverso Francesco delle brutture del mondo; ma il messaggio d’amore prevale e nulla è più lontano di questo dal dramma. Grazie, Francesco.

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