Per un futuro più verde: energie pulite, carburanti sostenibili – Arriva la riduzione delle emissioni nei servizi aeroportuali
di Antonio Bovetti
Nel dibattito sull’inquinamento ambientale il ruolo degli aeroporti e del traffico aereo è diventato sempre più centrale. Nelle aree aeroportuali si consumano grandi quantità di carburanti come diesel, benzina e cherosene, nei locali adibiti alla ristorazione si genera una quantità crescente di rifiuti e, fattore importante, si producono emissioni dannose sia in fase di decollo sia in fase di atterraggio degli velivoli. Negli ultimi anni molti servizi pubblici aeroportuali hanno avviato un processo di transizione ecologica, adottando tecnologie e strategie per ridurre l’impatto ambientale. Un’iniziativa concreta riguarda la progressiva elettrificazione dei veicoli e dei rimorchi per il trasporto bagagli: si sta gradualmente abbandonando il diesel a favore delle motorizzazioni elettriche. All’aeroporto di Amsterdam-Schiphol, questa scelta ha tagliato del 90 % le emissioni di CO₂ in quel comparto, mentre al Changi Airport di Singapore si sono risparmiate 627 tonnellate di CO₂ in un anno, grazie a trattrici e rimorchi elettrici. All’aeroporto di Gatwick, nel Regno Unito, i pannelli solari installati sui tetti coprono ormai parte del fabbisogno energetico dello scalo. In Italia, l’aeroporto di Bologna punta a raggiungere il 100 % di autosufficienza energetica da fonti rinnovabili entro il 2030. Esempio di eccellenza è il Cochin International Airport, che dal 2015 funziona interamente grazie all’energia solare. Il nodo più complesso rimane quello dei velivoli, principali responsabili delle emissioni nocive. Gli operatori aeroportuali e gli abitanti delle aree limitrofe sono i più esposti agli effetti dell’inquinamento. Per un futuro più “green”, il programma europeo ReFuelEU Aviation (approvato nel 2023) impone che almeno il 2 % del carburante fornito negli aeroporti UE sia sostenibile entro il 2025, con l’obiettivo del 70 % entro il 2050. L’uso dei SAF (Sustainable Aviation Fuels), prodotti da oli esausti, rifiuti organici, idrogeno verde o CO₂ catturata, può ridurre le emissioni fino all’80 % rispetto al cherosene tradizionale, ma restano ancora poco disponibili. Secondo il rapporto 2023 dell’Airport Carbon Accreditation, oltre 500 aeroporti nel mondo hanno avviato percorsi di riduzione delle emissioni e 74 hanno già raggiunto la neutralità carbonica per le attività di terra. In Italia ne fanno parte Linate, Malpensa, Fiumicino e Venezia, mentre manca ancora Ciampino. Nonostante i progressi a terra, il volo resta il capitolo più difficile. Un’aviazione davvero sostenibile richiede non solo tecnologie, ma anche scelte sul numero dei voli, integrazione con il trasporto ferroviario, tariffe ambientali e incentivi “green”. Il cielo può diventare più pulito, ma servono volontà politica, investimenti e controlli rigorosi, personale civile e militare competente e sensibile a queste tematiche, per garantire che le nuove soluzioni riducano davvero emissioni e rumore in decollo e in atterraggio.