La scomparsa del Maestro alla vigilia del compimento dei suoi 99 anni

 

di Marco Delpino

L’artista Arnaldo Pomodoro, uno dei più importati scultori italiani, iconiche le sue sfere di bronzo, si è spento a Milano ieri, domenica 22 giugno, alla vigilia del compimento dei suoi 99 anni. Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, è morto nella sua casa milanese dove viveva e lavorava in Porta Ticinese dal 1954. A comunicarne la scomparsa è stata la sua Fondazione, diretta da Carlotta Montebello che lo ha ricordato in questo modo: “Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un’eredità immensa”. Il Maestro, per oltre 70 anni, con la sua “geometria solida”, ha raccontato un mondo fatto di oggetti perfettamente scolpiti, che si rompono davanti agli occhi del pubblico come a svelare gli ingranaggi nascosti di un universo che ci sfugge

Ho avuto modo di conoscere Arnaldo Pomodoro grazie a Fernanda Pivano. E proprio tramite l’indimenticabile scrittrice e traduttrice, ho frequentato alcune volte lo studio-laboratorio del Maestro in via Vigevano, nei pressi della Darsena dei Navigli. Lì, tra le innumerevoli sculture, Pomodoro creò la targa del “Premio Pivano”, da lui voluta proprio per rendere omaggio all’amica “Nanda” e ai suoi “ospiti” (fino al 2007) a Villa Durazzo di Santa Margherita Ligure nel corso delle manifestazioni promosse dal Comune ligure e dalla “Tigulliana”. Ricordiamo la dolcezza del suo sorriso e la grande disponibilità, oltre che la sua immensa bravura, pubblicando una foto simbolica (di Michele Merello per “Tigulliana”) del Maestro e di Nanda in occasione del “Premio Pivano” a Santa Margherita Ligure.

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