di Maria Antonella Pratali.
Che cos’è un essere umano? Con questa domanda inizia il film e rispondere non è facile. Ci prova il regista Thomas von Steinaecker con il suo film documentario al Festival del Cinema Tedesco, che si terrà dal 20 al 23 marzo a Roma, al Cinema Quattro Fontane.
La scelta di includere questo film nel Festival sottolinea l’importanza del dialogo culturale tra Germania e Italia, due Paesi che hanno influenzato profondamente la storia della musica e dell’arte europee.
Luigi Nono (1924-1990) è stato un musicista rivoluzionario, che ha sempre cercato nuovi suoni, legandoli all’espressione politica.
La Prima della sua opera teatrale “Intolleranza 60”, che ebbe luogo nell’aprile del 1961 al Teatro la Fenice di Venezia, fu interrotta da un gruppo di neofascisti. Gli scontri in occasione delle sue rappresentazioni continuarono fino agli anni Settanta, in cui la sua musica e la politica di quel periodo si avvicinarono sempre più.
Il perché dell’interesse del cinema tedesco per questo artista è presto detto: già negli anni ’50 Luigi Nono partecipò ai corsi estivi di composizione a Darmstadt, dove conobbe anche Karlheinz Stockhausen. Fu sempre più attratto dalla Germania e negli anni ’80 compose le sue musiche nello studio sperimentale di Friburgo, nella stazione radiofonica della Südwestfunk.
Quando era in vita la sua musica fu eseguita più in Germania Ovest che altrove, e il Paese non solo lo accolse, ma gli fornì anche sostegno finanziario. Nel periodo trascorso nella Foresta Nera si appassionò al Romanticismo tedesco, ai filosofi e ai poeti tedeschi, i cui testi influenzarono il suo lavoro.
Il regista von Steinaecker ha scelto di concentrarsi sia sulla musica, sia sulle idee e le passioni che hanno animato l’artista veneziano. Dalle sue riflessioni sull’arte come strumento di cambiamento sociale alla sua ricerca sonora sperimentale, il film si propone di restituire tutta la profondità e l’attualità del pensiero di Luigi Nono.
Per tutta la vita si batté per la giustizia e la tolleranza, possedeva grande carisma, era gentile e generoso, ma aveva anche un carattere difficile, che lo rendeva talvolta anche offensivo e scostante. Un essere umano difficile da capire, con le sue contraddizioni, la sua complessità, il suo mistero, che si cerca di svelare sullo sfondo di Venezia, città natale dell’artista. Con la sua commistione di cielo e acqua, scintillio e atmosfere malinconiche, Venezia diventa una metafora della sua personalità enigmatica e affascinante.
La presenza del regista alla proiezione del film, il 22 marzo alle ore 19:00 al Cinema Quattro Fontane, sarà una grande occasione per approfondire ulteriormente la conoscenza di una delle personalità più influenti della musica contemporanea.
Per gli appassionati di cinema e musica è un appuntamento imperdibile, che unisce la potenza delle immagini alla forza delle note, in omaggio a uno dei più grandi maestri del nostro tempo.