Il gas naturale sarà il motore energetico dell’Intelligenza Artificiale. Entro il 2030 l’Asia consumerà il 5% in più di gas l’anno, molto più di Europa e USA
di Antonio Bovetti
Nel continente asiatico si sta sviluppando un vero e proprio boom della domanda di gas naturale liquefatto, strettamente collegato allo sviluppo dei data center di intelligenza artificiale. Secondo un’analisi di Morgan Stanley(1), l’Asia vedrà una crescita media annua del 5% nella domanda di gas naturale, un ritmo nettamente superiore a quello previsto in Europa (+1%) e negli Stati Uniti (+3%). Questa tendenza mostra come il gas non sia più solo un “combustibile di transizione”, ma il pilastro energetico di settori strategici come la mobilità elettrica, la produzione di semiconduttori e le applicazioni di intelligenza artificiale (IA). La corsa asiatica al gas naturale ha diverse radici. Entro il 2030, il continente ospiterà oltre un terzo dei data center di IA a livello globale. Questi impianti consumano fino a dieci volte più energia rispetto alle ricerche internet tradizionali, generando una crescente necessità di fonti affidabili e scalabili. In parallelo, la diffusione dei veicoli elettrici, con la Cina già leader mondiale nelle vendite, e l’elettrificazione della produzione industriale stanno spingendo ulteriormente la domanda. Morgan Stanley stima che, grazie a infrastrutture più moderne, prezzi più competitivi e un maggiore peso del gas nel mix energetico, l’Asia potrebbe ridurre i costi energetici di circa 200 miliardi di dollari l’anno entro il 2030. Nel futuro, il ruolo del gas naturale liquefatto (GNL) è destinato a diventare centrale nelle relazioni commerciali tra Asia e Stati Uniti. Secondo le previsioni, il GNL potrebbe aggiungere fino a 60 miliardi di dollari agli scambi bilaterali in questo decennio. La dipendenza asiatica dal gas americano è destinata a più che raddoppiare entro il 2030, trasformando le catene di approvvigionamento globali dell’energia. Le più recenti proiezioni del 2025 confermano e ampliano questa visione strategica per gli investitori nel settore energetico. In Cina, PetroChina ha siglato un accordo da 5,59 miliardi di dollari per acquisire tre strutture di stoccaggio del gas da CNPC, aumentando così la capacità complessiva di 10,97 miliardi di metri cubi. Un investimento che sottolinea il ruolo strategico del gas naturale nella transizione energetica cinese, in un mercato sempre più orientato verso fonti pulite. Sul fronte americano, le esportazioni di GNL sono in forte crescita. Secondo Reuters(2), sono previste in aumento del 10% annuo fino al 2030, grazie all’espansione della capacità operativa e degli impianti di liquefazione. Nel 2025 si è già registrato un incremento record del 22% nei primi otto mesi rispetto al 2024, consolidando gli Stati Uniti come primo fornitore mondiale di GNL. Il Nord America si pone così al centro dell’offerta globale. Secondo S&P Global, gli Stati Uniti potrebbero più che raddoppiare i volumi esportati di GNL, attestandosi a 28 bcfd entro il 2030. Ciò genererebbe un impatto economico di 1,3 trilioni di dollari, quasi 500.000 posti di lavoro e significative ricadute fiscali e industriali. Il Sud-Est asiatico si conferma il mercato trainante della domanda. Secondo Wood Mackenzie (3), il gas rappresenterà il 30% del mix energetico della regione entro il 2050, con una crescita media annua del 3,1% fino al 2035. L’area diventerà un importatore netto di GNL entro il 2032, con una richiesta destinata ad aumentare del 182% nel prossimo decennio. L’integrazione di dati aggiornati (2025) da Morgan Stanley, S&P Global e Wood Mackenzie(3) rafforza un messaggio chiave: il gas naturale è ormai un elemento strutturale della trasformazione energetica globale.
Sitografia
- https://www.morganstanley.com/insights/articles/natural-gas-growth-asia-2025?utm_source=chatgpt.com
- https://www.reuters.com/business/energy/us-records-highest-ever-lng-exports-august-2025-09-02/?utm_source=chatgpt.com
- https://www.woodmac.com/industry/gas-and-lng/